Centro Studi (Csig Ivrea Torino) presente a Smau Milano 2016 dal 25 al 27 ottobre 2016: siete invitati

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Abbiamo  il piacere di segnalarvi ed invitarvi allo Smau Milano 2016 dove abbiamo organizzato  alcuni seminari gratuiti interdisciplinari  di 50 minuti sul nuovo regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali e sul relativo impatto sulle pubbliche amministrazioni ed imprese (con approfondimento sul ruolo e responsabilità del data protection officer,  data breach, sanità digitale).

Eccovi il link per l’ingresso gratuito alla manifestazione, il programma, i relatori ed il link per iscriversi ai seminari sulla protezione dei dati personali

smau milano 2016
Saremo presenti anche con uno stand martedì 25 ottobre, dove potrete incontrarci, ritirare materiale e firmare alcuni appelli in materia di disegno di legge cyberbullismo e sharing economy.

25 ottobre alle ore 10,30
cod. 37026 – Il Data protection officer, compiti,responsabilità buone prassi nelle imprese e pubbliche  amministrazioni.
Relatori: Avv. Mauro Alovisio  e Dott.  Stefano Gorla

Il seminario illustra gli impatti e la road map delle azioni richieste dal regolamento in materia di protezione dei dati alle pubbliche amministrazioni e imprese attraverso un focus sulla nuova figura del Data Protection Officer, presentazioni di best practice con un taglio operativo e multidisciplinare nell’ottica di sviluppare business.
Link all’evento

26 ottobre alle ore 13
cod. 37027 – Data breach nelle aziende e pubbliche amministrazioni; responsabilità e impatti organizzativi alla  luce del nuovo regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali: casi concreti.
Relatori: Raoul Chiesa e Stefano Gorla

Il seminario illustra l’impatto e le azioni richieste in materia di data breach nelle imprese e pubbliche amministrazioni con un taglio operativo con focus multidisciplinare e presentazione di best pratice, danno reputazionale, fiducia e sviluppo di servizi, software e business due relatori: giuridico ed informatico.
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27 ottobre 2016  ore 16
cod. 37028 – Fascicolo sanitario elettronico, accountability e misure di sicurezza: come tradurre nelle aziende e nelle PA le novità normative.
Relatori: Avv. Riccardo Abeti e Avv. Mauro Alovisio

Il seminario è finalizzato ad illustrare responsabilità ed azioni in materia di sanità elettronica al fine di sviluppare servizi, software e business.
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Il disegno di legge sul bullismo e cyberbullismo: rischio di facili derive

La scuola non è una prigione

Il  fencodingomeno del bullismo/cyberbullismo sta per essere disciplinato in Italia dalle Camere con l’approvazione del disegno di legge Dl n. 1261 ad oggetto: “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, prima relatrice senatrice prof.ssa Elena Ferrara.

Il  sopra citato disegno di legge  aveva, nel suo disegno originario, finalità educative, di informazione, di prevenzione  e di sensibilizzazione e di tutela dei ragazzi ed era stato approvato all’unanimità dal Senato  nel 2015.

Nel luglio 2016 il sopra citato disegno di legge  è stato completamente stravolto dalle Commissioni parlamentari  Giustizia e Affari Sociali che hanno ripreso alcuni articoli di altri disegni di legge in materia.

Vediamo insieme quali sono le novità apportate in Luglio:

la fattispecie di  bullismo/cyberbullsimo, da fenomeno che riguarda solo i ragazzi in età scolare è stato esteso  a tutti compresi  gli adulti!   è stata introdotta una definizione poco chiara di bullismo e non coerente con le definizioni tecniche  introdotte dalla dottrina e dalla ricerca in materia;

– è stato introdotto un chiaro inasprimento penale con la previsione di  reati e aggravanti penali;

-sono stati introdotti  meccanismi di notice takedown  a carico dei siti, piattaforme blog che dovranno rimuovere i contenuti offensivi  postati entro 24 ore; se non lo faranno  interverrà direttamente  il Garante per la protezione dei dati personali: tale meccanismo  presenta molteplici criticità in quanto implica concreti rischi di censura e di erosione della libertà di espressione e di critica in quanto la  procedura in esame è attivata senza alcun controllo, verifica di autorità pubbliche (magistratura, forze di polizia), senza garanzie, senza trasparenza,  ma demandata a imprese private, multinazionali con rischi di arbitrio. Si segnala a riguardo in materia di meccanismi di gestione delle segnalazione di post offensivi sui  social media l’interessante esperimento condotto dall’associazione  Carta di Roma descritto nell’articolo: “Hate speech: abbiamo segnalato a Facebook 100 commenti che incitano all’odio, 91 sono ancora o line” che ci fa aprire gli occhi sulla sostenibilità di certe soluzioni.

Il disegno di legge Ferrara aveva il merito di tentare di mettere al centro i ragazzi, aumentare la consapevolezza in materia di bullismo, cyberbullismo con la previsione di una rete di referenti interni nelle scuole , peer education: ora, con le sopra citate modifiche può diventare uno strumento dannoso .

Chi vive a contatto con i nostri  ragazzi, è consapevole che gli episodi di bullismo sconvolgono la comunità scolastica e provocano sofferenza, patimento:  danni temporanei e potenziali danni  irreversibili alla salute delle persone. La risposta a questi fenomeni  non può essere solo repressiva e di carattere penale: sarebbe una sconfitta totale del sistema educativo, delle nostre famiglie e della stessa società.

Il  bullo (che è sovente egli stesso vittima) deve comprendere il disvalore dell’atto  violento compiuto non attraverso  una sanzione  penale ma attraverso un percorso condiviso di ascolto, confronto con la vittima e i suoi pari.

L’associazione Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea  Torino (Csig Ivrea Torino www.csigivreatorino.it) da alcuni anni attiva  in materia ha promosso, con altre associazioni, attraverso un blog pubblico,   un appello di sensibilizzazione  sul disegno di legge in oggetto  al fine di tornare allo spirito e finalità originarie del disegno di legge .

L’associazione  con altri  esperti   ha inviato  proposte di possibili emendamenti  al Gruppo Innovazione  dei deputati  attraverso On.  Stefano Quintarelli e ha partecipato alla tavola rotonda  in materia svoltosi presso il Centro di ricerca Nexa su internet e società del Politecnico di Torino

Si è evidenziato, nelle proposte di emendamenti che il disegno di legge  riportava una definizione di bullismo incompleta che non rispecchia le evidenze emerse dalla dottrina e dalla ricerca europea ed internazionale in materia.

Secondo il prof. norvegese Olweus, uno dei massimi esperti accademici in materia: uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o di più compagni”.

Perchè si possa parlare di bullismo occorrono la presenza di tre elementi costitutivi  e contestuali:

  1.  un’aggressione, fisica o verbale
  2.  la ripetizione dei comportamenti nel tempo
  3. uno squilibrio di potere o di forza

Se non ci sono questi elementi non siamo di fronte ad episodi di bullismo.

Nella  definizione di bullismo riportata nel disegno di legge  era completamente  assente il profilo di squilibrio fra autori di bullismo e vittime  e di reiterazione.

Nella definizione mancavano i  riferimenti ai minori.

Nella definizione erano citati il principio di pari opportunità ed il principio di non discriminazione, ma si rileva l’assenza dei profili di  genere, religione e convinzioni personali, razza e origine etnica, disabilità, età, orientamento sessuale o politico.

Nella giornata  del 15 settembre 2016  la  Camera ha rivisto, grazie alla preziosa attività di alcuni deputati,  la definizione di bullismo  contenuta del disegno di legge  e ha apportato rilevanti modifiche per bullismo ” si intende l’aggressione o la molestia reiterate, da parte di una singola persona o di un gruppo di persone, a danno di una o più vittime percepite come più vulnerabili al fine di provocare in esse sentimenti di ansia, timore, o di isolamento ed emarginazione, attraverso atti o comportamenti vessatori, pressioni e violenze fisiche o psicologiche, istigazione al suicidio e all’autolesionismo, minacce o ricatti, furti o danneggiamenti, offese o derisioni aventi per oggetto la razza, la lingua, la religione, l’orientamento sessuale, la disabilita’, l’aspetto fisico, le condizioni personali e sociali della vittima

L’approdo ad una definizione di bullismo costituisce  un primo buon segnale di partenza ma la strada è  ancora tutta in salita:  a differenza che  negli altri paesi moderni in Italia nelle regolamentazione dei fenomeni  sociali non si parte dall’analisi dei dati, delle ricerche, degli studi ma si resta ostaggio delle onde emotive suscitate da eventi  e fatti di cronaca di suicidi di adulti dovuti alla  diffusione di immagini on line di carattere sessuale: eventi gravi ma che non c’entrano nulla con il cyberbullismo e che rientrano  nelle fattispecie previsti dai  reati di diffamazione aggravata; istigazione al suicidio,  trattamento illecito di dati personali.

Il bullismo su può prevenire e combattere ma con una strategia complessiva  e con il coinvolgimento dei diversi attori della comunità (Università, Tribunale dei Minorenni, Ordine degli psicologi, assistenti sociali)  e dei ragazzi (2 su tre) che secondo i dati Censis assistono almeno una volta al mese ad episodi di bullismo ai danni di altri ragazzi. Proporremo  in queste ore ed entro martedì prossimo ai deputati  ulteriori emendamenti al fine di migliorare il testo e tornare a tutelare i nostri ragazzi attraverso percorsi di etica, cittadinanza digitale e non attraverso la previsione di reati destinati ad aumentare il contenzioso la confusione e  produrre qualche twitter.

“Chi combatte rischia di perdere, chi non combatte ha già perso”.

Bertolt Brecht

 

 

 

 

Appello sul disegno di legge in materia di bullismo e cyberbullismo

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L’associazione Centro Studi di Informatica di Ivrea Torino ha promosso con altre associazioni culturali e giuridiche un appello sul disegno di legge 1261 in materia di cyberbullismo in discussione alla Camera il prossimo 13 settembre 2016, appello di riflessione e di sensibilizzazione sulla orginaria funzione educativa e di prevenzione del disegno di legge stravolta dalle recenti modifiche apportate a fine luglio di natura penalistica e repressiva.

Vi riportiamo  il testo consultabile al link: https://appellobullismo.wordpress.com/2016/09/06/appello-sul-disegno-di-legge-in-materia-di-cyberbullismo/

Vi invitiamo ad aderire al seguente appello contattandoci  alla mail:appellobullismo@gmail.com
Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Dott. Matteo Renzi

Alla Presidente della Camera

On. Laura Boldrini

Al Presidente del Senato

On. Pietro Grasso

Ai relatori del disegno di legge

On. Micaela Campana e On. Paolo Beni

Alla Senatrice prof.ssa Elena Ferrara

Agli On. deputati della Camera

Agli organi di stampa

Oggetto: Appello  sul disegno di legge sul bullismo e cyberbullismo: richiesta di stralcio delle disposizioni che non hanno funzioni educative.

Le associazioni della società civile sottoriportate attive da diversi anni in ambito sociale, giuridico, culturale e a contatto con i giovani e con le scuole, esprimono perplessità e preoccupazione sulle modifiche introdotte il 27 luglio  2016 alla proposta di legge della Camera dei Deputati n. 1261 ad oggetto: “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” da parte delle Commissioni Riunite Giustizia e Affari Sociali (per approfondimenti: http://www.camera.it/leg17/126?pdl=3139).

Il sopra citato disegno di legge n. 1261 (relatori on. Micaela Campana e on.  Paolo Beni, prima firmataria on.Elena Ferrara) era finalizzato nel suo disegno originario a prevenire i fenomeni  del bullismo e cyberbullismo attraverso azioni di carattere formativo ed educativo nell’ambito scolastico con  la previsione dell’obbligo di designare un referente in materia per ogni istituto scolastico.

Le modifiche introdotte dalle Commissioni Riunite Giustizia e Affari sociali in data 27 luglio 2016 costituiscono un grave snaturamento delle finalità del prezioso disegno di legge; da educative-formative e di tutela dei minori a repressive e censorie di qualsiasi spazio online anche solo presuntivamente usato con finalità assimilate al bullismo.

Le sopra citate modifiche:

  1. intervengono sulla definizione di bullismo e cyberbullismo in maniera non chiara e  cancellano il profilo della reiterazione delle condotte che costituisce, secondo la consolidata ricerca europea e la dottrina in materia, un elemento costitutivo del fenomeno (v. art. 2)  tale definizione, così com’è è stata modificata e strutturata, rischia di ricomprendere anche fattispecie molto distanti dal fenomeno del cyberbullismo;
  2. intervengono in ambito penale attraverso l’introduzione all’art. 612-bis dell’aggravante dello stalking commesso via internet, aggravante che non è limitata ai cyberbulli ma si estende anche all’uso di Internet tra adulti;
  3. scaricano sui gestori dei siti internet, blog e ogni soluzione online utilizzata dai cyberbulli responsabilità e adempimenti burocratici; provocando una pericolosa erosione della libertà di espressione riconosciuta a livello europeo; definiscono in negativo una figura di gestori dei siti internet  che pare in contrasto e che svuota di significato la direttiva e-commerce attraverso la creazione di sceriffi digitali  con oneri e senza le guarentigie del d.lgs. 9 aprile 2003, n. 70
  4. sempre con riguardo ai gestori dei siti internet e blog, si rimette a questi ultimi l’onere di valutare, dietro richiesta di un privato cittadino, la fondatezza delle richieste stesse e la sussistenza dei presupposti per assecondarle (“un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi altro dato personale del minore, diffuso nella rete internet, previa conservazione dei dati originali, anche qualora le condotte di cui all’articolo 1, comma 2, della presente legge non integrino le fattispecie previste dall’articolo 167 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, ovvero da altre norme incriminatrici”);
  5. rischiano di criminalizzare l’uso di internet imponendo, in tempi rapidissimi, la rimozione di contenuti anche senza denunce;
  6. rischiano di aumentare il contenzioso e aumentare le sofferenze dei minori e dei ragazzi.

Le modifiche introdotte non sono coerenti con i principi della Dichiarazione dei diritti su Internet approvata con la mozione proposta dal senatore Quintarelli in data  3 novembre 2015 (http://www.camera.it/leg17/1179  dichiarazione che pone l’Italia all’avanguardia in materia); né con la normativa internazionale e comunitaria in materia penale e con le  recenti modifiche al Codice di Amministrazione Digitale in materia di diffusione della cultura digitale riguardo ai minori.

Si rappresenta che durante le audizioni svolte alla Camera molteplici giuristi ed esperti si sono dichiarati contrari all’introduzione di ulteriori reati e misure penali in quanto di difficile tipizzazione (sotto il profilo dei principi di legalità, tassatività e determinatezza previsti dall’art. 25 della Costituzione).

Le associazioni e i cittadini in vista dell’imminente discussione del disegno di legge alla Camera previsto a partire dal 13 settembre 2016, si rivolgono ai destinatari della presente lettera aperta, affinchè nel corso del dibattito parlamentare, tengano in considerazione quanto esposto e di tornare allo spirito originario della norma.
Le associazioni e i cittadini ritengono, infatti, che la risposta al fenomeno complesso e delicato del bullismo e cyberbullismo non possa essere solo di carattere penale, repressivo ma di carattere e supporto educativo, psicologico-formativo con approfondimento sugli strumenti di peer education (educazione tra pari ) e con un maggiore coinvolgimento dei ragazzi.

Centro studi di Informatica Giuridica di Ivrea Torino (www.csigivreatorino.it)

(presidente: Avv. Mauro Alovisio)

soci: Marco Baldassari, Paola Chiesa, Stefano Gorla

Coordinamento genitori democratici (http://www.genitoridemocratici.it/)

(presidente: Angela Nava)

Associazione NOMOΣ Movimento Forense

(presidente: Avv. Argia Di Donato)

Commissione “New Technology, Personal Data and Communication Law” (Unione Avvocati Europei)

(presidente: Avv. Riccardo Abeti)

Associazione Culturale “Museo Piemontese dell’Informatica – MuPIn” www.mupin.it

(presidente: dott. Elia Bellussi)

Associazione Privacy and Information Healthcare Manager (www.apihm.it)

(presidente: dott.ssa Filomena Polito)

Avv. Livia Pennetta,  Referente Regione Piemonte -Valle d’Aosta -Liguria di CamMiNo Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia ed i Minorenni”

Cittadini

Prof. Angelo Meo, professore emerito del Politecnico di Torino

Avv. Giovanni Battista Gallus

Dott. Antonio Vetrò, ricercatore

Avv. Fulvio Sarzana

Valentino Spataro, curatore del dizionario giuridico di internet: internet.civile.it

 

Per adesioni:

appellobullismo@gmail.com

https://www.facebook.com/Appellobullismo-174652989634788/ 

Cyberbullismo e bullismo autunno 2016: novità in vista

Il nuovo disegno di legge in materia di bullismo e cyberbullismo sta per essere approvato dalla Camera: luci e ombre del provvedimento

Il prossimo 13 settembre 2016 (il primo giorno di attività dopo la pausa estiva) la Camera  approverà la proposta  di legge della  n. 1261 ad oggetto: “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, prima firmataria Elena Ferrara. Il disegno di legge  era   da parte delle Commissioni Riunite Giustizia e Affari Sociali  (per approfondimenti: http://www.camera.it/leg17/126?pdl=). cyberb

Il sopra citato disegno di legge n. 1261 era finalizzato  in origine a prevenire i fenomeni  del bullismo e cyberbullismo attraverso azioni di carattere formativo ed educativo nell’ambito scolastico con  la previsione dell’obbligo di designare un referente in materia per ogni istituto scolastico, nei recenti lavori parlamentari  di luglio sono state apportate rilevanti modifiche finalizzate all’introduzioni di reati  non limitati al mondo dei ragazzi ma anche degli adulti.

Come emerso da alcuni primi articoli dei giornalisti ed esperti di digitale  Arturo Corinto  Guido Scorza  Fulvio Sarzana.

L’associazione Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea Torino , da tempo attiva in materia,  promuoverà con altre associazioni, enti e cittadini un appello di sensibilizzazione sul sopracitato disegno di legge. Su questo blog prossimamente saranno pubblicati le news su seminari, convegni  gratuiti sul bullismo e cyberbullismo rivolte alle scuole, docenti, ragazzi e professionisti  previsti in autunno e inverno.

 

8 luglio 2016 Cyberbullismo e social media, seminario presso Ordine Giornalisti Milano

Seminario su cyberbullismo e social media presso Ordine Giornalisti di Milano

Si è svolto a Milano in data venerdì 8 luglio 2016  al Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti  presso la  Fondazione AEM Gruppo A2A S.p.A. – Piazza Po, 3    il seminario sul bullismo e cyberbullismo  progettato e organizzato dalla nostra associazione
Qui le relazioni  che hanno destato interesse e si sono concentrate sui molteplici aspetti del bullismo a partire dai dati Istat, Censis, dalla definizione di bullismo e cyberbullismo, alle responsabilità del bullo, dei genitori, degli insegnanti, dirigenti scolastici, all’analisi dello stato dell’arte dei nuovi disegni di legge in materia, alle nuove buone prassi internazionali e nazionali in materia, agli strumenti di prevenzione e contrasto del fenomeno.

Avv. Mauro Alovisio, Presidente Centro Studi di Informatica Giuridica (CSIG) di Ivrea Torino e Fellow del Centro di ricerca Nexa
Bullismo e cyberbullismo,  definizioni e responsabilità

Avv. Maria Grazia D’Amico,  Vice Presidente Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea Torino
Bullismo, cyberbullismo e risarcimento dei danni: chi paga?

Avv. Monica Senor, Fellow Nexa e componente comitato scientifico Csig Ivrea Torino
La rilevanza penale delle condotte del cyberbullismo

Sono stati avviati contatti per  promuovere altre iniziative in materia  con Ordine Giornalisti di Milano e corsi  di formazione per dirigenti e insegnanti in partnership con agenzie formative.

Kappa Drone Festival, Torino Parco Dora 25 e 26 giugno

Il programma di Kappa Drone Festival

pdora-702x336SABATO 25/6
h. 10.30-11.30: Conferenza “Drone generations: impieghi innovativi dei droni civili”
Modera: Luca MASALI (direttore di Dronezine)
Intervengono: Salt&Lemon, Yuneec, Co.Ges.In. Tel

h. 15.00-16.00: Conferenza “Mini e micro droni, il vantaggio della leggerezza”
Modera Mauro ALOVISIO ( fellow  Nexa e presidente Centro Studi Informatica Giuridica di Ivrea-Torino)
Intervengono: Paolo Omodei-Zorini (Alpha Lima Aviation), Daniele CAMATTI (ProS3)

DOMENICA 26/6
h. 11.00-12.00: Conferenza “SAPR e aeromodelli:  norme e buon senso!”
Modera: Luca MASALI (direttore di Dronezine)
Intervengono: Northwest Service, Avv. Giovanni Battista Gallus, Olivier Fontaine SAPR Italia

h. 15.00-16.00: Conferenza “Drone Racing FPV: il futuro del nuovo sport aeronautico”
Modera: Stefano ORSI (Direttore scientifico di Dronezine)
Intervengono: Giuseppe RINALDI (Campione di droni da corsa), Marco GALLO (Dromcopter),  Associazione FPV-IT

Link al sito dell’evento

Sicurezza e privacy: corso di sopravvivenza

Omat, mostra convegno dedicata alla gestione delle informazioni digitali e dei processi aziendali, Milano 15-16 giugno 2016

FOCUS ON: privacy, regolamento UE, sicurezza logica e fisica, firma digitale, firma grafometrica, biometria, data protection officer

Il nuovo Regolamento europeo sulla Privacy ha introdotto novità interessanti nell’attuale legislazione sulla tutela dei dati: estensione della definizione dei dati sensibili con i dati biometrici e genetici, obbligo del “privacy impact assessment” in caso di trattamenti rischiosi, la figura del Data Protection Officer, il “diritto all’oblio”, i titolari congiunti per la suddivisione delle responsabilità della Privacy (fondamentale nel caso del cloud computing provisioning), le sansioni e il principio dell’accountability, il data protection by design e data protection by default.

Siamo pronti, nei prossimi due anni, ad adeguarci?smartcity

Tra i relatori del convegno anche l’avv. Mauro Alovisio, presidente del Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea-Torino, con un intervento su:

Accountability, misure di sicurezza e data breach: le nuove sfide delle imprese e delle pubbliche amministrazioni in ambito privacy.

Programma completo della giornata

[Corso] Regolamento europeo – Protezione dei dati personali

15 giugno 2016, c/o Collegio San Giuseppe, Via San Francesco da Paola 23 – Torino

Il corso illustra in qualità, le sanzioni e le responsabilità in materia di protezione dei dati personali con riferimento al  recente provvedimento di approvazione del regolamento europeo sulla  privacy e sulle recenti modifiche normative dal forte impatto sull’operare quotidiano.

PROGRAMMA del corso:

Privacy, Il regolamento europeo: cosa cambia per la PA e per le imprese. Genesi del regolamento e ambito di applicazione. Principi del regolamento (privacy by design, privacy by default, privacy impact assessment). Le definizioni di dati, l’organigramma privacy: titolari, contitolari, responsabili e incaricati,Informativa e consenso. Il data protection officer (DPO) requisiti, compiti e responsabilità, risorse, attività e rapporti con gli altri profili aziendali. Data breach: profili, impatto, sanzioni e best practice. Accountability. Misure di sicurezza e  gestione della documentazione privacy.

privacy-policy-538716_640Diritto di accesso e portabilità dei dati. Diritto all’oblio, Responsabilità e sanzioni. I trattamenti di dati nelle pubbliche amministrazioni: comunicazione, diffusione, interconnessione e cooperazione applicativa e interscambio di dati. Come conciliare la Trasparenza on line e privacy? Le novità della riforma del Testo unico sulla trasparenza amministrativa. Videosorveglianza, utilizzo di internet, mail, utilizzo dei social media. GPS nelle PA alla luce dei decreti attuativi del Jobs act. Il nuovo modello semplificato di autorizzazione per l’installazione di telecamere e GPS, Smart working. Telelavoro e privacy. Il ruolo degli amministratori di sistema. Sanità digitale; fascicolo, dossier e ricette elettroniche: istruzioni per l’uso Sanzioni e responsabilità Ispezioni e poteri delle autorità Garante per la protezione dei dati personali. Casi concreti e conclusioni.

RELATORI

Avv. Antonio CICCIA – Libero professionista – Esperto – Torino

Avv. Mauro Alovisio –   Esperto di Diritto Nuove Tecnologie e Protezione dati personali e privacy

Per maggiori informazioni e per iscriversi al corso cliccare qui.

A bit of history – 21 maggio 2016 Torino

A bit of history – Storia della sicurezza informatica

Il 21 maggio 2016 dalle 15 alle 16.30, nello spazio conferenze dei Magazzini DAI, in Corso Settembrini 164 (Torino) si terrà il seminario “Storia della sicurezza informatica”, a cura dei relatori Raoul Chiesa e prof. Giancarlo Ruffo del Dipartimento di Informatica,  Università di Torino, rispettivamente socio e membro del Comitato Scientifico del Centro Studi Informatica Giuridica di Ivrea-Torino. notebook-1071774_640

Gli standard di sicurezza informatica sono una recente invenzione perché oggi informazioni sensibili sono spesso memorizzate su computer che sono collegati a Internet. Inoltre molte attività che prima erano condotte manualmente oggi sono svolte dai computer e perciò c’è maggiore bisogno di affidabilità e sicurezza dei sistemi informatici. La sicurezza informatica è importante anche per gli individui che devono proteggersi dal cosiddetto furto di identità. Le aziende hanno bisogno di sicurezza perché devono proteggere i loro segreti industriali e le informazioni sui dati personali dei clienti. Il governo inoltre ha la necessità di assicurare le sue informazioni. Questo crea particolari critiche poiché alcuni atti di terrorismo sono organizzati e facilitati usando Internet.
Verranno ricordati i passi più importanti, a partire dalla decrittazione dell’ENIGMA, fino ai giorni nostri e alle varie problematiche dovute, in particolare ai social network o ai casi come Wikileaks.

Evento gratuito, necessaria la registrazione.