Appello sul disegno di legge in materia di bullismo e cyberbullismo

coding
L’associazione Centro Studi di Informatica di Ivrea Torino ha promosso con altre associazioni culturali e giuridiche un appello sul disegno di legge 1261 in materia di cyberbullismo in discussione alla Camera il prossimo 13 settembre 2016, appello di riflessione e di sensibilizzazione sulla orginaria funzione educativa e di prevenzione del disegno di legge stravolta dalle recenti modifiche apportate a fine luglio di natura penalistica e repressiva.

Vi riportiamo  il testo consultabile al link: https://appellobullismo.wordpress.com/2016/09/06/appello-sul-disegno-di-legge-in-materia-di-cyberbullismo/

Vi invitiamo ad aderire al seguente appello contattandoci  alla mail:appellobullismo@gmail.com
Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Dott. Matteo Renzi

Alla Presidente della Camera

On. Laura Boldrini

Al Presidente del Senato

On. Pietro Grasso

Ai relatori del disegno di legge

On. Micaela Campana e On. Paolo Beni

Alla Senatrice prof.ssa Elena Ferrara

Agli On. deputati della Camera

Agli organi di stampa

Oggetto: Appello  sul disegno di legge sul bullismo e cyberbullismo: richiesta di stralcio delle disposizioni che non hanno funzioni educative.

Le associazioni della società civile sottoriportate attive da diversi anni in ambito sociale, giuridico, culturale e a contatto con i giovani e con le scuole, esprimono perplessità e preoccupazione sulle modifiche introdotte il 27 luglio  2016 alla proposta di legge della Camera dei Deputati n. 1261 ad oggetto: “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” da parte delle Commissioni Riunite Giustizia e Affari Sociali (per approfondimenti: http://www.camera.it/leg17/126?pdl=3139).

Il sopra citato disegno di legge n. 1261 (relatori on. Micaela Campana e on.  Paolo Beni, prima firmataria on.Elena Ferrara) era finalizzato nel suo disegno originario a prevenire i fenomeni  del bullismo e cyberbullismo attraverso azioni di carattere formativo ed educativo nell’ambito scolastico con  la previsione dell’obbligo di designare un referente in materia per ogni istituto scolastico.

Le modifiche introdotte dalle Commissioni Riunite Giustizia e Affari sociali in data 27 luglio 2016 costituiscono un grave snaturamento delle finalità del prezioso disegno di legge; da educative-formative e di tutela dei minori a repressive e censorie di qualsiasi spazio online anche solo presuntivamente usato con finalità assimilate al bullismo.

Le sopra citate modifiche:

  1. intervengono sulla definizione di bullismo e cyberbullismo in maniera non chiara e  cancellano il profilo della reiterazione delle condotte che costituisce, secondo la consolidata ricerca europea e la dottrina in materia, un elemento costitutivo del fenomeno (v. art. 2)  tale definizione, così com’è è stata modificata e strutturata, rischia di ricomprendere anche fattispecie molto distanti dal fenomeno del cyberbullismo;
  2. intervengono in ambito penale attraverso l’introduzione all’art. 612-bis dell’aggravante dello stalking commesso via internet, aggravante che non è limitata ai cyberbulli ma si estende anche all’uso di Internet tra adulti;
  3. scaricano sui gestori dei siti internet, blog e ogni soluzione online utilizzata dai cyberbulli responsabilità e adempimenti burocratici; provocando una pericolosa erosione della libertà di espressione riconosciuta a livello europeo; definiscono in negativo una figura di gestori dei siti internet  che pare in contrasto e che svuota di significato la direttiva e-commerce attraverso la creazione di sceriffi digitali  con oneri e senza le guarentigie del d.lgs. 9 aprile 2003, n. 70
  4. sempre con riguardo ai gestori dei siti internet e blog, si rimette a questi ultimi l’onere di valutare, dietro richiesta di un privato cittadino, la fondatezza delle richieste stesse e la sussistenza dei presupposti per assecondarle (“un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi altro dato personale del minore, diffuso nella rete internet, previa conservazione dei dati originali, anche qualora le condotte di cui all’articolo 1, comma 2, della presente legge non integrino le fattispecie previste dall’articolo 167 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, ovvero da altre norme incriminatrici”);
  5. rischiano di criminalizzare l’uso di internet imponendo, in tempi rapidissimi, la rimozione di contenuti anche senza denunce;
  6. rischiano di aumentare il contenzioso e aumentare le sofferenze dei minori e dei ragazzi.

Le modifiche introdotte non sono coerenti con i principi della Dichiarazione dei diritti su Internet approvata con la mozione proposta dal senatore Quintarelli in data  3 novembre 2015 (http://www.camera.it/leg17/1179  dichiarazione che pone l’Italia all’avanguardia in materia); né con la normativa internazionale e comunitaria in materia penale e con le  recenti modifiche al Codice di Amministrazione Digitale in materia di diffusione della cultura digitale riguardo ai minori.

Si rappresenta che durante le audizioni svolte alla Camera molteplici giuristi ed esperti si sono dichiarati contrari all’introduzione di ulteriori reati e misure penali in quanto di difficile tipizzazione (sotto il profilo dei principi di legalità, tassatività e determinatezza previsti dall’art. 25 della Costituzione).

Le associazioni e i cittadini in vista dell’imminente discussione del disegno di legge alla Camera previsto a partire dal 13 settembre 2016, si rivolgono ai destinatari della presente lettera aperta, affinchè nel corso del dibattito parlamentare, tengano in considerazione quanto esposto e di tornare allo spirito originario della norma.
Le associazioni e i cittadini ritengono, infatti, che la risposta al fenomeno complesso e delicato del bullismo e cyberbullismo non possa essere solo di carattere penale, repressivo ma di carattere e supporto educativo, psicologico-formativo con approfondimento sugli strumenti di peer education (educazione tra pari ) e con un maggiore coinvolgimento dei ragazzi.

Centro studi di Informatica Giuridica di Ivrea Torino (www.csigivreatorino.it)

(presidente: Avv. Mauro Alovisio)

soci: Marco Baldassari, Paola Chiesa, Stefano Gorla

Coordinamento genitori democratici (http://www.genitoridemocratici.it/)

(presidente: Angela Nava)

Associazione NOMOΣ Movimento Forense

(presidente: Avv. Argia Di Donato)

Commissione “New Technology, Personal Data and Communication Law” (Unione Avvocati Europei)

(presidente: Avv. Riccardo Abeti)

Associazione Culturale “Museo Piemontese dell’Informatica – MuPIn” www.mupin.it

(presidente: dott. Elia Bellussi)

Associazione Privacy and Information Healthcare Manager (www.apihm.it)

(presidente: dott.ssa Filomena Polito)

Avv. Livia Pennetta,  Referente Regione Piemonte -Valle d’Aosta -Liguria di CamMiNo Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia ed i Minorenni”

Cittadini

Prof. Angelo Meo, professore emerito del Politecnico di Torino

Avv. Giovanni Battista Gallus

Dott. Antonio Vetrò, ricercatore

Avv. Fulvio Sarzana

Valentino Spataro, curatore del dizionario giuridico di internet: internet.civile.it

 

Per adesioni:

appellobullismo@gmail.com

https://www.facebook.com/Appellobullismo-174652989634788/ 

Cyberbullismo e bullismo autunno 2016: novità in vista

Il nuovo disegno di legge in materia di bullismo e cyberbullismo sta per essere approvato dalla Camera: luci e ombre del provvedimento

Il prossimo 13 settembre 2016 (il primo giorno di attività dopo la pausa estiva) la Camera  approverà la proposta  di legge della  n. 1261 ad oggetto: “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, prima firmataria Elena Ferrara. Il disegno di legge  era   da parte delle Commissioni Riunite Giustizia e Affari Sociali  (per approfondimenti: http://www.camera.it/leg17/126?pdl=). cyberb

Il sopra citato disegno di legge n. 1261 era finalizzato  in origine a prevenire i fenomeni  del bullismo e cyberbullismo attraverso azioni di carattere formativo ed educativo nell’ambito scolastico con  la previsione dell’obbligo di designare un referente in materia per ogni istituto scolastico, nei recenti lavori parlamentari  di luglio sono state apportate rilevanti modifiche finalizzate all’introduzioni di reati  non limitati al mondo dei ragazzi ma anche degli adulti.

Come emerso da alcuni primi articoli dei giornalisti ed esperti di digitale  Arturo Corinto  Guido Scorza  Fulvio Sarzana.

L’associazione Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea Torino , da tempo attiva in materia,  promuoverà con altre associazioni, enti e cittadini un appello di sensibilizzazione sul sopracitato disegno di legge. Su questo blog prossimamente saranno pubblicati le news su seminari, convegni  gratuiti sul bullismo e cyberbullismo rivolte alle scuole, docenti, ragazzi e professionisti  previsti in autunno e inverno.

 

#TIMGirlsHackathon, inventrici di app

#TIMGirlsHackathon, una maratona sulla programmazione al femminile.

Il 15 gennaio si è svolta in 4 città italiane  – Torino, Venezia, Catania e Napoli – la seconda edizione della   #TIMGirlsHackathon. La prima si era svolta a novembre a Milano, Roma e Bologna.
L’evento promosso da TIM in collaborazione con Codemotion, ha l’obiettivo di avvicinare le ragazze al “coding” e contribuire a ridurre il gap digitale,  utilizzando la modalità dell’hackathon   che sta per hacker marathon, ovvero una no-stop di sviluppo software a squadre.
Utilizzando  App Inventor, un ambiente di sviluppo software creato dal  MIT, è possibile anche per chi non ha particolari competenze informatiche, sviluppare semplici applicazioni da usufruire su piattaforme mobili.
Nell’arco di 7 ore le ragazze che si sono iscritte alla maratona, hanno imparato i rudimenti di app inventor  – con il supporto dei mentor messi a disposizione da CodeMotion – per sviluppare un’app che promuovesse l’uso consapevole del web e il contrasto al cyberbullismo. coding
Eleonora Pantò, componente del Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea-Torino e membro della  giuria di Torino, ha assistito alla presentazione  dei lavori da parte delle 13 squadre, tutte intitolate ad una Musa della Matematica (si consiglia al riguardo l’interessante applicazione Muse della MIST ,  di Adriano Parracciani), per un totale di circa 70 ragazze.
Quasi tutte le app sviluppate erano orientate  a supportare le vittime, attraverso la possibilità di condividere storie  fra pari;  qualcuno ha  previsto l’intervento di soggetti esterni fornendo i  riferimenti;  una app prevedeva anche la possiblità di coinvolgere il   potenziale aggressore per farlo riflettere su quanto stava accadendo. Tutte le app prevedevano anche contenuti informativi: le ragazze erano preparate sul tema e anche emotivamente coinvolte nel raccontare casi di cui erano a conoscenza.
La conoscenza e la riconoscibilità di certi comportamenti abusanti è sicuramente un primo passo per  difendersi, ma il messaggio che si è cercato di trasmettere è che i giovani  – e in questo caso specifico, le ragazze  – devono trovare o ri-trovare, la propria autostima,   senza timore di farsi avanti,  né di  dover raccontare qualche fallimento.
E’ importante che eventi come questo si moltiplichino, affinché  le ragazze non rinuncino a capire “come funziona” o   pensino  “non fa per me”. Il futuro non può perdersi il loro contributo.

Csig Ivrea-Torino partecipa all’Ada Lovelace Day

Web
Torino festeggia l’eccellenza femminile nell’Ada Lovelace Day

All’interno di Finding Ada Italia si segnala che il 17 otttobre 2015  dalle 14:30 alle 17:30 si terrà in Corso Verona, 15/C a Torino l’attività di CoderDojo Torino che, per ragazzi dai 7 ai 14 anni, propone attività legate al coding, durante le quali bambini e ragazzi, imparano ad usare un programma chiamato Scratch che consentirà loro di creare i primi programmi e videogiochi.

In parallelo ci sarà un’attività di robotica per i più piccoli, dai 5 ai 10 anni gestita tramite la creazione di piccoli gruppetti e della durata di 30 minuti circa. I bambini potranno costruire dei robot e, con un piccolo contributo che va a coprire le spese per i materiali, portarli a casa.

Per i genitori, invece, si è pensato di proporre attività in collaborazione con LibreItalia e con CSIG Ivrea-Torino su opendocument e cyberbullismo.

Parteciperanno come relatrici e relatori:

Eleonora Pantò (CSP)
Emma Pietrafesa (Libre Italia)
Mauro Alovisio (CSIG)
Marco Baldassarri (CSIG)

Le nuove linee guida sul bullismo e cyberbullismo

 Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo

Il Ministro dell’Istruzione Giannini ha presentato, il 13 aprile 2015 a Roma, le nuove linee guida nazionali di orientamento per conoscere, prevenire e contrastare il bullismo ed il cyberbullismo.
Il documento,  consultabile a questo link, si rivolge a scuole, famiglie, studenti, professori, dirigenti e personale scolastico, e costituisce uno strumento prezioso:
– per aumentare la consapevolezza di tutti gli attori della filiera sulle potenzialità e sui rischi dell’utilizzo di Internet
– per costruire reti territoriali e scambiarsi best practice.

Il documento contiene alcuni spunti positivi ed innovativi:
il riconoscimento dell’importanza della cultura delle pari opportunità, la diversità come risorsa, la visione più consapevole e aperta della rete e degli strumenti social media, il coinvolgimento diretto dei ragazzi attraverso la peer education, l’obbligo di formazione per gli operatori scolastici, l’individuazione di una governance di prevenzione e contrasto del fenomeno attraverso la previsione in loco degli Osservatori regionali dei centri territoriali di supporto (CTS), istituiti nell’ambito del Progetto “Nuove tecnologie e Disabilità” dagli Uffici Scolastici Regionali in accordo con il Miur e collocati, a livello provinciale, sia presso scuole Polo sia nelle loro articolazioni territoriali.

Il documento conferma altresì la centralità delle scuole ed illustra le principali iniziative per contrastare il fenomeno:
– offrire lezioni di web sicuro all’interno di specifici moduli didattici da inserire nel piano dell’offerta formativa;
– aggiornare il regolamento scolastico con una sezione dedicata all’uso degli smartphone e di altri dispositivi elettronici;
– comunicare agli studenti e alle loro famiglie le sanzioni previste dal regolamento di istituto nei casi di bullismo, cyberbullismo e navigazione on line;
– prevedere dei percorsi di formazione tenuti dagli esperti rivolti a genitori sulle problematiche del bullismo e cyber bullismo impostati anche sull’analisi dei bisogni;
– ideare e realizzare campagne pubblicitarie attraverso messaggi video e locandine informative;
– creare sul sito web della scuola una sezione dedicata ai temi del bullismo e/o cyberbullismo in cui inserire uno spazio riservato alle comunicazioni scuola-famiglia e una chat dedicata gestita dagli studenti, eventualmente attraverso i loro rappresentanti;
– aprire uno sportello di ascolto on line e/o face to face presso ciascuna scuola sede di CTS;
– utilizzare procedure codificate per segnalare alle famiglie, enti e/o organismi competenti i comportamenti a rischio;
– valorizzare il ruolo del personale scolastico e, in particolare, degli assistenti tecnici al fine di un utilizzo sicuro di Internet a scuola.

Le linee guida costituiscono una tappa importante per ottimizzare le risorse che sono stanziati in materia (2 milioni di euro secondo il Ministro) e per uniformare gli interventi in vista dell’approvazione del disegno di legge in materia, promosso dalla senatrice Prof.ssa Elena Ferrara (disegno di legge n. 1261 del 2014, sul quale la nostra associazione Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea-Torino ha inviato alcuni rilievi e osservazioni).

La scuola e i professori diventano motori dell’innovazione con una nuova complessa mission: guidare gli studenti verso la consapevolezza dei propri diritti e doveri di “cittadini digitali”.
Per fare questo occorre attivare:
– una riprogettazione di una formazione integrata ed interdisciplinare con approfondimenti sia sul piano psico-pedagogico e sia sulle nuove tecnologie (come i corsi organizzati dal CeSeDi di Torino – Centro Servizi Didattici – in sinergia con la nostra associazione)
– un nuovo patto educativo
– uno sforzo collettivo che favorisca l’ascolto, il dialogo e una nuova responsabilità anche da parte delle famiglie e dei ragazzi.

Contributo Csig alla consultazione online sulla violenza di genere

Contributo CSIG Ivrea-Torino alla consultazione promossa dal Dipartimento per le Pari Opportunità

Csig, Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea-Torino, nella persona del presidente Avv. Mauro Alovisio, ha partecipato alla consultazione online sulla violenza di genere, promossa dal Dipartimento per le Pari Opportunità.

consultazione violenza di genere

Riportiamo di seguito il contributo:

Domanda: quali fonti di dati, in aggiunta a quelli forniti dalle amministrazioni giudiziarie e sanitarie, dal servizio “1522” (numero di pubblica utilità contro la violenza di genere e lo stalking), dalle Forze dell’ordine e dai Centri antiviolenza, sono da considerare utili ai fini della costituzione della suddetta “Banca dati”?

Risposta: L’acquisizione dei dati sulle violenze di genere costituisce una tappa fondamentale per interpretare, comprendere, prevenire e contrastare il fenomeno.

Occorrerebbe disporre, nel rigoroso rispetto della normativa privacy, di dati aggiornati, interoperabili ed in open data e stipulare, a tal fine, protocolli di intesa con Università, Centri di ricerca per individuare anche le migliori best practice a livello nazionale, europeo e mondiale.

Occorrerebbe focalizzare gli sforzi sui dati raccolti dai Nuclei di prossimità della polizia municipale, della Polizia postale, Prefettura e dei Centri Antiviolenza, Ordini professionali, CUG e consiglieri di fiducia e approfondire i profili su dove e in quale contesto si siano verificati gli episodi di violenza di genere e quale sia il profilo sociologico degli autori delle violenze.

consultazione violenza genere1

Occorre inoltre fare sistema con tutte le associazioni del Terzo settore particolarmente attive sulle tematiche della violenza di genere.

Si ritiene strategico pubblicare, in un’ottica di trasparenza, anche i dati sui finanziamenti e sui Centri Antiviolenza.

Mauro Alovisio, presidente associazione Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea Torino

Contributo Csig alla consultazione online su La Buona Scuola

 Consultazione pubblica su La Buona Scuola

Csig, Centro Studi Informatica Giuridica di Ivrea-Torino, ha partecipato alla consultazione pubblica online “La Buona Scuola“, che è stata aperta dal 15 settembre al 15 novembre 2014.

labuonascuola

Qualche numero sulla partecipazione:

207.000 partecipanti online

200.000 partecipanti ai dibattiti sul territorio

1.800.000 partecipanti totali, online e offline

In particolare la consultazione ha avuto ad oggetto 12 punti, tra cui la formazione, l’innovazione, il sistema di valutazione degli insegnanti, il digitale, i dati, la trasparenza, le nuove alfabetizzazioni.

Nel nostro contributo abbiamo richiamato l’attenzione in particolare sui concetti di pari opportunità, bullismo, cyberbullismo, legalità, trasparenza.

Riportiamo il link al contributo di Csig Ivrea-Torino ed ai risultati della consultazione, con focus sul Piano di attuazione