Centro Studi (Csig Ivrea Torino) presente a Smau Milano 2016 dal 25 al 27 ottobre 2016: siete invitati

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Abbiamo  il piacere di segnalarvi ed invitarvi allo Smau Milano 2016 dove abbiamo organizzato  alcuni seminari gratuiti interdisciplinari  di 50 minuti sul nuovo regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali e sul relativo impatto sulle pubbliche amministrazioni ed imprese (con approfondimento sul ruolo e responsabilità del data protection officer,  data breach, sanità digitale).

Eccovi il link per l’ingresso gratuito alla manifestazione, il programma, i relatori ed il link per iscriversi ai seminari sulla protezione dei dati personali

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Saremo presenti anche con uno stand martedì 25 ottobre, dove potrete incontrarci, ritirare materiale e firmare alcuni appelli in materia di disegno di legge cyberbullismo e sharing economy.

25 ottobre alle ore 10,30
cod. 37026 – Il Data protection officer, compiti,responsabilità buone prassi nelle imprese e pubbliche  amministrazioni.
Relatori: Avv. Mauro Alovisio  e Dott.  Stefano Gorla

Il seminario illustra gli impatti e la road map delle azioni richieste dal regolamento in materia di protezione dei dati alle pubbliche amministrazioni e imprese attraverso un focus sulla nuova figura del Data Protection Officer, presentazioni di best practice con un taglio operativo e multidisciplinare nell’ottica di sviluppare business.
Link all’evento

26 ottobre alle ore 13
cod. 37027 – Data breach nelle aziende e pubbliche amministrazioni; responsabilità e impatti organizzativi alla  luce del nuovo regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali: casi concreti.
Relatori: Raoul Chiesa e Stefano Gorla

Il seminario illustra l’impatto e le azioni richieste in materia di data breach nelle imprese e pubbliche amministrazioni con un taglio operativo con focus multidisciplinare e presentazione di best pratice, danno reputazionale, fiducia e sviluppo di servizi, software e business due relatori: giuridico ed informatico.
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27 ottobre 2016  ore 16
cod. 37028 – Fascicolo sanitario elettronico, accountability e misure di sicurezza: come tradurre nelle aziende e nelle PA le novità normative.
Relatori: Avv. Riccardo Abeti e Avv. Mauro Alovisio

Il seminario è finalizzato ad illustrare responsabilità ed azioni in materia di sanità elettronica al fine di sviluppare servizi, software e business.
Link all’evento

Appello sul disegno di legge in materia di bullismo e cyberbullismo

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L’associazione Centro Studi di Informatica di Ivrea Torino ha promosso con altre associazioni culturali e giuridiche un appello sul disegno di legge 1261 in materia di cyberbullismo in discussione alla Camera il prossimo 13 settembre 2016, appello di riflessione e di sensibilizzazione sulla orginaria funzione educativa e di prevenzione del disegno di legge stravolta dalle recenti modifiche apportate a fine luglio di natura penalistica e repressiva.

Vi riportiamo  il testo consultabile al link: https://appellobullismo.wordpress.com/2016/09/06/appello-sul-disegno-di-legge-in-materia-di-cyberbullismo/

Vi invitiamo ad aderire al seguente appello contattandoci  alla mail:appellobullismo@gmail.com
Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Dott. Matteo Renzi

Alla Presidente della Camera

On. Laura Boldrini

Al Presidente del Senato

On. Pietro Grasso

Ai relatori del disegno di legge

On. Micaela Campana e On. Paolo Beni

Alla Senatrice prof.ssa Elena Ferrara

Agli On. deputati della Camera

Agli organi di stampa

Oggetto: Appello  sul disegno di legge sul bullismo e cyberbullismo: richiesta di stralcio delle disposizioni che non hanno funzioni educative.

Le associazioni della società civile sottoriportate attive da diversi anni in ambito sociale, giuridico, culturale e a contatto con i giovani e con le scuole, esprimono perplessità e preoccupazione sulle modifiche introdotte il 27 luglio  2016 alla proposta di legge della Camera dei Deputati n. 1261 ad oggetto: “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” da parte delle Commissioni Riunite Giustizia e Affari Sociali (per approfondimenti: http://www.camera.it/leg17/126?pdl=3139).

Il sopra citato disegno di legge n. 1261 (relatori on. Micaela Campana e on.  Paolo Beni, prima firmataria on.Elena Ferrara) era finalizzato nel suo disegno originario a prevenire i fenomeni  del bullismo e cyberbullismo attraverso azioni di carattere formativo ed educativo nell’ambito scolastico con  la previsione dell’obbligo di designare un referente in materia per ogni istituto scolastico.

Le modifiche introdotte dalle Commissioni Riunite Giustizia e Affari sociali in data 27 luglio 2016 costituiscono un grave snaturamento delle finalità del prezioso disegno di legge; da educative-formative e di tutela dei minori a repressive e censorie di qualsiasi spazio online anche solo presuntivamente usato con finalità assimilate al bullismo.

Le sopra citate modifiche:

  1. intervengono sulla definizione di bullismo e cyberbullismo in maniera non chiara e  cancellano il profilo della reiterazione delle condotte che costituisce, secondo la consolidata ricerca europea e la dottrina in materia, un elemento costitutivo del fenomeno (v. art. 2)  tale definizione, così com’è è stata modificata e strutturata, rischia di ricomprendere anche fattispecie molto distanti dal fenomeno del cyberbullismo;
  2. intervengono in ambito penale attraverso l’introduzione all’art. 612-bis dell’aggravante dello stalking commesso via internet, aggravante che non è limitata ai cyberbulli ma si estende anche all’uso di Internet tra adulti;
  3. scaricano sui gestori dei siti internet, blog e ogni soluzione online utilizzata dai cyberbulli responsabilità e adempimenti burocratici; provocando una pericolosa erosione della libertà di espressione riconosciuta a livello europeo; definiscono in negativo una figura di gestori dei siti internet  che pare in contrasto e che svuota di significato la direttiva e-commerce attraverso la creazione di sceriffi digitali  con oneri e senza le guarentigie del d.lgs. 9 aprile 2003, n. 70
  4. sempre con riguardo ai gestori dei siti internet e blog, si rimette a questi ultimi l’onere di valutare, dietro richiesta di un privato cittadino, la fondatezza delle richieste stesse e la sussistenza dei presupposti per assecondarle (“un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi altro dato personale del minore, diffuso nella rete internet, previa conservazione dei dati originali, anche qualora le condotte di cui all’articolo 1, comma 2, della presente legge non integrino le fattispecie previste dall’articolo 167 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, ovvero da altre norme incriminatrici”);
  5. rischiano di criminalizzare l’uso di internet imponendo, in tempi rapidissimi, la rimozione di contenuti anche senza denunce;
  6. rischiano di aumentare il contenzioso e aumentare le sofferenze dei minori e dei ragazzi.

Le modifiche introdotte non sono coerenti con i principi della Dichiarazione dei diritti su Internet approvata con la mozione proposta dal senatore Quintarelli in data  3 novembre 2015 (http://www.camera.it/leg17/1179  dichiarazione che pone l’Italia all’avanguardia in materia); né con la normativa internazionale e comunitaria in materia penale e con le  recenti modifiche al Codice di Amministrazione Digitale in materia di diffusione della cultura digitale riguardo ai minori.

Si rappresenta che durante le audizioni svolte alla Camera molteplici giuristi ed esperti si sono dichiarati contrari all’introduzione di ulteriori reati e misure penali in quanto di difficile tipizzazione (sotto il profilo dei principi di legalità, tassatività e determinatezza previsti dall’art. 25 della Costituzione).

Le associazioni e i cittadini in vista dell’imminente discussione del disegno di legge alla Camera previsto a partire dal 13 settembre 2016, si rivolgono ai destinatari della presente lettera aperta, affinchè nel corso del dibattito parlamentare, tengano in considerazione quanto esposto e di tornare allo spirito originario della norma.
Le associazioni e i cittadini ritengono, infatti, che la risposta al fenomeno complesso e delicato del bullismo e cyberbullismo non possa essere solo di carattere penale, repressivo ma di carattere e supporto educativo, psicologico-formativo con approfondimento sugli strumenti di peer education (educazione tra pari ) e con un maggiore coinvolgimento dei ragazzi.

Centro studi di Informatica Giuridica di Ivrea Torino (www.csigivreatorino.it)

(presidente: Avv. Mauro Alovisio)

soci: Marco Baldassari, Paola Chiesa, Stefano Gorla

Coordinamento genitori democratici (http://www.genitoridemocratici.it/)

(presidente: Angela Nava)

Associazione NOMOΣ Movimento Forense

(presidente: Avv. Argia Di Donato)

Commissione “New Technology, Personal Data and Communication Law” (Unione Avvocati Europei)

(presidente: Avv. Riccardo Abeti)

Associazione Culturale “Museo Piemontese dell’Informatica – MuPIn” www.mupin.it

(presidente: dott. Elia Bellussi)

Associazione Privacy and Information Healthcare Manager (www.apihm.it)

(presidente: dott.ssa Filomena Polito)

Avv. Livia Pennetta,  Referente Regione Piemonte -Valle d’Aosta -Liguria di CamMiNo Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia ed i Minorenni”

Cittadini

Prof. Angelo Meo, professore emerito del Politecnico di Torino

Avv. Giovanni Battista Gallus

Dott. Antonio Vetrò, ricercatore

Avv. Fulvio Sarzana

Valentino Spataro, curatore del dizionario giuridico di internet: internet.civile.it

 

Per adesioni:

appellobullismo@gmail.com

https://www.facebook.com/Appellobullismo-174652989634788/ 

A bit of history – 21 maggio 2016 Torino

A bit of history – Storia della sicurezza informatica

Il 21 maggio 2016 dalle 15 alle 16.30, nello spazio conferenze dei Magazzini DAI, in Corso Settembrini 164 (Torino) si terrà il seminario “Storia della sicurezza informatica”, a cura dei relatori Raoul Chiesa e prof. Giancarlo Ruffo del Dipartimento di Informatica,  Università di Torino, rispettivamente socio e membro del Comitato Scientifico del Centro Studi Informatica Giuridica di Ivrea-Torino. notebook-1071774_640

Gli standard di sicurezza informatica sono una recente invenzione perché oggi informazioni sensibili sono spesso memorizzate su computer che sono collegati a Internet. Inoltre molte attività che prima erano condotte manualmente oggi sono svolte dai computer e perciò c’è maggiore bisogno di affidabilità e sicurezza dei sistemi informatici. La sicurezza informatica è importante anche per gli individui che devono proteggersi dal cosiddetto furto di identità. Le aziende hanno bisogno di sicurezza perché devono proteggere i loro segreti industriali e le informazioni sui dati personali dei clienti. Il governo inoltre ha la necessità di assicurare le sue informazioni. Questo crea particolari critiche poiché alcuni atti di terrorismo sono organizzati e facilitati usando Internet.
Verranno ricordati i passi più importanti, a partire dalla decrittazione dell’ENIGMA, fino ai giorni nostri e alle varie problematiche dovute, in particolare ai social network o ai casi come Wikileaks.

Evento gratuito, necessaria la registrazione.

 

Cybercrime, hacker e protezione delle informazioni

Cybercrime, hacker e protezioni delle informazioni: come proteggerci e come proteggere le nostre aziende

Il tema della sicurezza informatica è diventato importantissimo a livello personale, familiare ed anche aziendale, in quanto informazioni spesso riservate viaggiano quotidianamente sulla rete, mettendo a rischio sia la privacy individuale che le strategie di business spesso vitali per l’evoluzione delle aziende. 16febbraio

TORINOIN Business Social Network ha organizzato un evento per affrontare a 360 gradi il tema della sicurezza informatica.

Data e luogo dell’evento: martedì 16 febbraio 2016, ore 19.45, ai Ronchiverdi, Corso Moncalieri 466, Torino.

Parteciperanno come relatori:

Avv. Mauro Alovisio, presidente del Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea-Torino, che affronterà gli aspetti normativi, legali e giuridici della tematica;

Raoul Chiesa, esperto di sicurezza ed ex-hacker, il quale permetterà di avere una visione generale su come la criminalità tenta di utilizzare in modo fraudolento le informazioni, quali pericoli corriamo e quali sono le organizzazioni preposte alla difesa della sicurezza informatica.

Entrambi i relatori hanno partecipato con un contributo critico associativo al documento “Italian Cyber Security Report 2015 – Un Framework Nazionale per la Cyber Security”  presentato  a Roma presso La Sapienza in data 4 febbraio 2016. Il documento è consultabile a questo link.

Slide di Mauro Alovisio

Slide di Raoul Chiesa

Contributo per consultazione in materia di cybercrime

Consultazione pubblica Framework Nazionale per la Cyber Security

Il Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea-Torino, in sinergia con il Comitato Qualità del Software e dei Servizi dell’Associazione Italiana Cultura Qualità, ha partecipato alla prima consultazione online in materia di cybercrime promossa dal CIS-Sapienza e dal Laboratorio Nazionale di Cyber Security. Il documento è disponibile a questo link. cyber-crime

Lo scopo della consultazione è quello di offrire alle organizzazioni un approccio omogeneo per affrontare la cyber security, al fine di ridurre il rischio legato alla minaccia cyber. L’approccio del framework è intimamente legato a una analisi del rischio e non a standard tecnologici. Il Framework Nazionale intende offrire una guida per incrementare il livello di cyber security per la Piccola Media Impresa italiana e raccomandazioni per il top management di grandi aziende e infrastrutture critiche su come organizzare processi di cyber security risk management.