
“Le ispezioni del Garante”, webseminar gratuito

In occasione della quarta edizione del “Corso di perfezionamento in diritto della protezione dei dati personali per la formazione del data protection officer (DPO) profili applicativi” dell’Università degli studi di Torino, pubblichiamo un articolo del nostro Socio CSIG Giulio Ellese, che ci rimanda alcune riflessioni relativamente al ritorno alla Didattica in presenza.
L’insegnamento “tornerà come prima”? Riflessioni a seguito di un incontro “in presenza” trasformato in “modalità ibrida”
di Giulio Ellese
Lo scorso 21 aprile si è tenuta presso l’Aula Manga del Campus Luigi Einaudi – sede delle Facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino – la tavola rotonda “La protezione dei dati personali e la transizione digitale: le sfide attuali e future”. Durante la conferenza, è stata inoltre presentata la IV edizione del “Corso di perfezionamento in diritto della protezione dei dati personali per la formazione del Data Protection Officer”.
In occasione dell’incontro, trasmesso anche presso la rete d’ateneo Unito Media, è intervenuto il Professor Francesco Pizzetti, Presidente Emerito dell’Autorità Italiana Garante per la Privacy.
Durante il suo intervento, sono state fatte numerose riflessioni sul cambio di paradigma che è in atto non solo nella nostra società, ma anche in quella Europea.
Il Garante emerito ha fatto presente come molti dei nostri aspetti della vita quotidiana «non torneranno più come prima», prendendo come esempio le modalità dell’insegnamento stesso.
La conferenza, concepita per essere esclusivamente “in presenza”, è stata resa disponibile anche in streaming a seguito delle richieste avanzate da alcuni studenti.
Per quanto la didattica in presenza sia ripartita, «c’è un evidente e crescente richiesta degli studenti a stare dematerializzati e seguire a distanza.» ha affermato il docente. Per tale motivo, si rende necessario chiamare il tecnico per aprire una connessione internet.
A giudizio di chi scrive, fondamentale è la riflessione fatta dal Professor Pizzetti a proposito della così detta DAD.
«La Didattica a Distanza inevitabilmente richiede e richiederà tecniche nuove per trasmettere le nozioni. Una cosa è finirci per pandemia, un altro è il rischio evidente che si affermi. E le Università tradizionali subiranno la concorrenza delle università online. Il cambiamento è in corso e in atto. È inevitabilmente crescente, perché niente tornerà come prima e niente sarà come oggi».
Da studente che si è laureato in pieno lockdown, e che nel “post emergenza” si è ritrovato a fruire della DAD, sia in qualità di studente, che di docente – all’interno di un progetto di alternanza scuola lavoro con un liceo – non posso che essere d’accordo con tali affermazioni, in quanto gestire una videoconferenza per spiegare dei concetti giuridici e delle prassi richiede conoscenze informatiche e relazionali “diverse” rispetto a quelle di una lezione tradizionale.
Parlare di fronte a una telecamera e osservare (quando possibile) le reazioni degli uditori, tenere alta l’attenzione di ogni singolo partecipante, gestire gli imprevisti tecnici quali cali di segnale, mutare o attivare i microfoni, realizzare una corretta preparazione della sala virtuale e degli inviti, la gestione della chat, e la preparazione di materiale didattico che sia adatto ad una videoconferenza, sono solamente alcune delle capacità che l’insegnante di oggi deve (e dovrà) imparare a sviluppare.
Le lezioni a distanza, specialmente se registrate, possiedono un immenso potenziale, proprio perché grazie alle evoluzioni degli smartphones sono divenute fruibili in ogni tempo e luogo. Per assurdo, basta andare su YouTube e cercare “Corso [inserire materia]” per trovare ore di formazione gratuita. Quanto alle università online, un recente spot pubblicitario giocava proprio sul valore aggiunto di consentire la possibilità di proseguire gli studi per ambire a una posizione lavorativa migliore, continuando tuttavia il percorso già intrapreso.
Già dieci anni fa il Politecnico di Torino aveva realizzato una serie di corsi online che coprivano almeno le prime cinque materie del primo anno di ingegneria, liberamente fruibili da tutti gli studenti mediante l’accesso alla propria area riservata.
Nella vastità di quella che è “la società dei dati” e dei suoi futuri sviluppi, una cosa appare certa: così come servono dei dati e dei protocolli di lettura corretti per ricavare delle informazioni corrette, allo stesso modo servirà trovare delle vie di insegnamento più efficaci per trasmettere le conoscenze “in modalità telematica”.
E chi può dire se le attuali videolezioni “made in Zoom/Webex/Teams e chi più ne ha più ne metta” non troveranno delle evoluzioni in alcuni dei metaversi basati su realtà aumentata. Magari in uno di quelli che siano pienamente rispettosi del tentativo europeo di realizzare uno spazio «che sia sicuro e aperto a chiunque abbia voglia di entrarvi, rispettandone le regole» tramite la conformità ai regolamenti sulla protezione dei dati personali, dei dati non personali, nonché tutte le altre fonti normative europee e statali, così come la c.d. softlaw.
Nell’attesa di questo sviluppo, segnalo che il “Corso di perfezionamento in diritto della protezione dei dati personali per la formazione del Data Protection Officer” si terrà esclusivamente in presenza, e si caratterizzerà per la composizione di una classe “ristretta”, per la partecipazione di professionisti del settore e di ex alunni, e che la scadenza per le pre-adesioni terminerà alle ore 15 di martedì 26 aprile 2022. Per maggiori informazioni si rimanda al seguente link:
https://www.giurisprudenza.unito.it/do/home.pl/View?doc=data_protection_officer.html
In allegato l’articolo scaricabile in formato pdf.
ElleseGiulio_L’insegnamento tornerà come prima
Il 25 Maggio 2021 alle ore 9:30, CSIG Ivrea – Torino vi invita al webinair gratuito “Tre anni di GDPR: com’è cambiato il mondo della privacy dall’entrata in vigore del Regolamento UE tra rispetto della normativa, procedure e sanzioni”.
Con il patrocinio del Garante per la protezione dei dati personali e Federpryvacy
Il 25 maggio 2018 entrava in vigore il Regolamento UE 16/679 sulla Protezione dei Dati Personali. Una novità di approccio metodologico e sostanziale, oltre che normativo, a tutela dei dati personali per tutti i cittadini residenti nell’Unione Europea. Con questo webinar, grazie all’intervento di prestigiosi relatori, formatori, istituzioni e dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, faremo il punto della situazione circa l’attuazione, ad oggi, del GDPR nelle Pubbliche Amministrazioni tra normativa, procedure organizzative e sanzioni.
Agenda del webinar
25 maggio 2021
– dalle 09.30 alle 10.00 Presentazione: Introduzione al webinar: Tre anni di G.D.P.R.
Dott. Alberto Culatina – Responsabile Trasformazione ed Innovazione Digitale di Lega dei Comuni
– dalle 10.00 alle 10.30 Presentazione: GDPR e Comuni: il ruolo dell’Autorità Garante
Relatore: Dott. Agostino Ghiglia – Componente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali
– dalle 10.30 alle 11.00 Presentazione: GDPR: modalità e contenuto delle attività ispettive
Relatore: Dott. Marco Menegazzo – Colonnello Comandante del Gruppo Privacy del “Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche” della Guardia di Finanza.
– dalle 11.00 alle 11.30 Presentazione: Ispezioni documenti, compliance ed excursus su sanzioni
Relatore: Dott.ssa Simona Persi – DPO e Consulente privacy
– Dalle 11.30 alle 12.00 Presentazione: Sanzioni dell’Autorità Garante, i primi casi del danno erariale e gli scenari di responsabilità civile
Relatore: Avv. Mauro Alovisio, coordinatore del corso di perfezionamento universitario su G.D.P.R. presso l’Università di Torino e Professore a contratto presso Università Statale di Milano.
– dalle 12.00 alle 12.30 Presentazione: L’importanza della verifica dei fornitori per ottemperare l’articolo 28 del GDPR
Relatore: Dott. Andrea Chiozzi – CEO di PrivacyLab s.r.l.
Verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
Per informazioni: dir@legadeicomuni.
Per accedere al webinar utilizzare il seguente link:
Per chi avesse problemi ad accedere al webinar utilizzando la piattaforma Zoom può ascoltare il webinar telefonicamente contattando i seguenti numeri gratuiti +39 021 241 28 823 oppure +39 069 480 6488 oppure +39 020 066 7245 e digitando alla risposta il codice ID del webinar: 91889406072
Di seguito la locandina dell’evento
webinar 25.05.2021_Tre anni di GDPR_PROGRAMMA
La nostra associazione Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea Torino, ha partecipato alla consultazione pubblica promossa dal Garante per la protezione dei dati personali sulle regole applicabili ai cookie e agli altri strumenti di tracciamento, volte a rafforzare il potere di controllo delle persone in ragione della sempre crescente diffusione di nuove tecnologie che presentano potenziali pervasività nella vita privata degli individui.
ELSA Torino e CSIG Ivrea Torino, organizzano tre conferenze d’apertura della Client Interviewing Competition dal titolo: “Protezione dei dati personali; profili applicativi, scenari e best practice per professionisti, imprese e pubbliche amministrazioni”.
Si terranno rispettivamente il:
– 01/10/2020: “GDPR: imprese e pa con relazioni del prof. Sergio Foà, prof. Massimo Durante e prof. Marco Orofino e rappresentanti dell’Unione Industriale e degli ordini professionali degli avvocati e dei commercialisti”
– 09/10/2020: “GDPR e sicurezza informatica con relazioni del prof. Ruggero Pensa , del dott. Paolo Dal Checco , esperti privacy e DPO di aziende sanitarie e partecipate”
– 15/10/2020: “GDPR e sanità digitale con relazioni di esperti fra cui il prof . Francesco Pizzetti ed il prof. Avv. Guido Scorza componente del Collegio Garante per la protezione dei dati personali”
dalle 16 alle 19 circa, sulla piattaforma GoToWebinar.
Le tre conferenze sono aperte sia a studenti universitari sia a professionisti:
lo scopo è di fornire agli interessati informazioni utili circa l’applicazione del GDPR nelle imprese e nelle amministrazioni pubbliche, di chiarire il ruolo dei DPO e dell’Autorità Garante della Privacy, di tracciare gli scenari evolutivi in tema di protezione dei dati personali e intelligenza artificiale.
Modulo di iscrizione alle conferenze: http://bit.ly/ConferenzaApertura
Un’eventuale riconoscimento di crediti formativi ai professionisti sarà concesso a discrezione dei singoli Ordini professionali a seguito dell’esplicazione dell’attività.
In allegato le tre locandine delle attività proposte.
Il 6 agosto 2018 è stata pubblicata l’intervista del Corriere della Sera di Milano al Presidente CSIG, l’Avvocato Mauro Alovisio, dal titolo “Servono un dialogo con il Garante, verifiche e formazione del personale“.
“Il progresso della medicina è legato alla circolazione e condivisione delle informazioni sanitarie. Ma non si può prescindere dal rispetto della protezione dei dati personali, nonché dall’analisi e dalla valutazione dei rischi che possono derivare dal loro uso improprio. Va assicurata, dunque, l’adozione di adeguate misure di sicurezza organizzativa e informatica. Fondamentale è, inoltre, l’obbligo di collaborazione con l’Autorità garante per la protezione dei dati personali, con la quale deve essere instaurato un dialogo trasparente». L’avvocato Mauro Alovisio è il presidente del Centro studi di informatica giuridica di Ivrea-Torino: “Regione Lombardia dovrà controllare costantemente l’utilizzo dei dati e garantire, come ben specificato nella delibera approvata, che l’utilizzo delle informazioni sia senza fini di lucro. Ci dovranno essere verifiche ripetute nel tempo per garantire che i dati siano effettivamente anonimi”. Per l’avvocato un aspetto da non trascurare è la formazione professionale di chi maneggerà i dati: “Le informazioni devono essere trattate con rigore e cura, nel rispetto dei principi di deontologia, fondamento del rapporto di fiducia dei pazienti con le istituzioni”.
Il link diretto all’articolo qui sotto.
L’associazione Italiana per la Qualità Aicq ha organizzato in partnership con la nostra associazione Centro Studi di informatica Giuridica di Ivrea-Torino un seminario di formazione e aggiornamento professionale in materia di privacy e controlli dei lavoratori alla luce delle novità del Jobs Act. Il seminario si terrà martedì 22 dicembre 2015 al mattino presso la sede AICQ di Torino.
Il seminario è rivolto a imprese, responsabili del personale, responsabili Ict, informatici e giuristi. E’ l’occasione per approfondire le ultime novità normative e giurisprudenziali degli ultimi mesi e per le prossime imminenti news del Garante Privacy in materia di videosorveglianza e controlli difensivi in azienda.
Verranno approfondite le seguenti tematiche:
– impatto della nuova normativa nelle imprese con focus sull’utilizzo di internet e posta elettronica, videosorveglianza, tablet, Gps, cellulare aziendale;
– possibili interpretazioni delle nuove norme volte a contemperare le esigenze di produttività e sicurezza delle imprese con il diritto alla riservatezza/privacy dei dipendenti;
– evoluzione giurisprudenziale e provvedimenti del Garante privacy;
– accompagnare, attraverso casi concreti, le imprese verso soluzioni per sviluppare il business compliance sotto il profilo privacy.
Obiettivi:
Il seminario ha la finalità di illustrare le principali novità in materia di controlli sui lavoratori introdotti dal jobs act, quale impatto possono avere per le imprese, e come si possono accompagnare le aziende nel miglioramento della produttività e nell’implementazione di controlli nel rispetto della dignità dei lavoratori.
Quali sono le prescrizioni previste?
A chi si applica la normativa?
Quali sono le sanzioni in caso di inosservanza delle prescrizioni?
Dove posso trovare ulteriori informazioni, chiarimenti e aggiornamenti normativi? E le ultime FAQ del Garante ?
A queste ed altre domande rispondono in questo articolo l’avv. Mauro Alovisio, Presidente del Centro Studi Informatica Giuridica di Ivrea-Torino, e l’esperto informatico Paolo Giardini.
Per approfondimenti, consulta anche la Privacy Policy di Csig Ivrea-Torino.
Come anticipato nei seminari e convegni della nostra associazione, prosegue spedito il cammino del disegno di legge Ddl 1261 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” che è stato approvato in data 20 maggio 2015 dal Senato. Ora il provvedimento passa all’esame della Camera.
La senatrice piemontese prof.ssa Elena Ferrara (Pd), prima firmataria del Ddl, nella dichiarazione di voto al Senato ha rappresentato la complessità di tale fenomeno che interseca tanti saperi: psicologia evolutiva e psichiatria, sociologia, scienze dell’educazione e della comunicazione, filosofia e ovviamente il diritto. Il cyberbullismo di per sé non è un reato, ma le azioni che lo caratterizzano possono essere penalmente perseguibili, quali ad esempio minacce, diffamazione, furto d’identità. Emerge la mancanza di adeguata formazione, prevenzione e misure concrete. La presente legge si pone l’obiettivo di contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione e tutela ai minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti.
Il fenomeno pone la questione giuridica su un piano rieducativo, coerente con le procedure attivate dai servizi di giustizia minorile, in linea con i principi ribaditi dal Garante per l’Infanzia.
Un intervento strutturato ed esteso a tutto il territorio nazionale è stato individuato dalle Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, presentato dal Ministro dell’istruzione in aprile e per il quale sono previste opportune risorse. Emerge chiaramente la necessità di sostenere la formazione del personale scolastico. Le indagini e le esperienze educative condotte in questi anni in Italia e in Europa hanno evidenziato questa esigenza ed offerto una pluralità di modelli di intervento (per esempio attività di peer education).
Il Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea-Torino, attivo anche sulla tematica del cyberbullismo, ha inviato nel mese scorso un sintetico contributo per la disamina del testo del disegno di legge, con alcuni rilievi ed osservazioni migliorative.
Cosa si intende per cyberbullismo?
“Per «cyber-bullismo» si intende qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore, il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo.”
Principali novità contenute nell’articolato:
– Rafforzamento del ruolo dell’educazione nelle scuole e della formazione;
– Potenziamento del ruolo della polizia postale;
– Ammonimento verbale del questore ai minori ultraquattordicenni, responsabili di atti di cyberbullismo, al fine di renderli consapevoli del disvalore e del carattere lesivo dei propri gesti, per evitare che siano sottoposti a un processo penale;
– I minori ultraquattordinenni , oltre ai genitori o ai soggetti esercenti la responsabilità del minore, potranno richiedere al titolare del trattamento dei dati o al gestore del sito l’oscuramento, la rimozione o il blocco del materiale lesivo;
– In caso di mancato accoglimento della richiesta entro le 12 ore successive al ricevimento dell’istanza, e in ogni caso se entro 48 ore non si sarà provveduto all’oscuramento, rimozione o al blocco del materiale lesivo , l’interessato potrà rivolgersi al Garante della Privacy, che interverrà entro le successive 48 ore.
Testo del Ddl 1261 approvato al Senato il 20 maggio 2015
28 gennaio 2015 Roma, convegno su habitat digitale, Internet delle cose e tecnologie indossabili.
Link al programma e al video del convegno.
E’ intervenuto in apertura dei lavori il Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro.
Relatori, oltre ai componenti dell’Autorità garante per la privacy (Augusta Iannini, Giovanna Bianchi Clerici, Licia Califano): Juan Carlos De Martin (Politecnico di Torino); Antonio Spadaro (“Civiltà Cattolica”); Luca De Biase (“Il Sole 24 Ore”); Roberto Baldoni (Università di Roma “La Sapienza”); Massimo Russo (“Wired Italia”); Lella Mazzoli (Università di Urbino “Carlo Bo”); Giovanni Boccia Artieri (Università di Urbino “Carlo Bo”); Andrea Granelli (“Kanso”); Federico Maggi (Politecnico di Milano).
Tema del convegno, come difendere i diritti delle persone nella nuova dimensione dell’Infosfera, un habitat popolato di dati, informazioni, esperienze condivise, nuovi strumenti di conoscenza; quali scenari sociali ed economici determina l'”Internet delle cose“, cioè il mondo degli oggetti connessi; quali sfide pone alla protezione dei dati personali il crescente sviluppo delle tecnologie indossabili, dagli orologi intelligenti ai nuovi visori a realtà aumentata.
Dal 2007 si celebra in Europa la Giornata della protezione dei dati, un’iniziativa promossa dal Consiglio d’Europa con il sostegno della Commissione Ue e di tutte le Autorità europee per la protezione dei dati personali.
Obiettivo della Giornata europea è quello di sensibilizzare i cittadini sui diritti legati alla tutela della riservatezza, della dignità della persona e delle libertà fondamentali.