Torino, 30 ottobre 2017, seminario ad oggetto: “Giornalismo e privacy”

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Vi segnaliamo interessante seminario gratuito accreditato per la formazione obbligatoria dei giornalisti ad oggetto: “Privacy e giornalismo” che si terrà il prossimo 30 ottobre dalle ore 15 alle ore 19 presso la   sala lauree Blu, Campus Luigi Einaudi dell’Università degli Studi di Torino

Saluti iniziali:  Anna Masera, La Stampa

Diritto all’oblio e media: le nuove tecnologie

Prof. Francesco Pizzetti, Università degli Studi di Torino

Il codice  deontologico giornalisti: dal Codice della privacy al regolamento privacy europeo

Prof .Marco Orofino , Università degli Studi di Milano

I social watchdogs ed il Data protection Officer (DPO): tra trasparenza e riservatezza

Prof. Sergio Foà

Data breach Notification

Avv. Mauro Alovisio , Università degli Studi di Torino

presidente associazione Centro Studi di informatica Giuridica di Ivrea Torino

Questioni e domande

 

 

sabato 21 ottobre 2017 “Competenze digitali e cyberbullismo ” Torino, Istituto Avogadro

Vi segnaliamo all’incyberbterno del prestigioso festival  Digital Meet  il seminario interdisciplinare sulle competenze digitali e le novità e impatto della legge nazionale sul cyberbullismo del prossimo sabato 21 ottobre  2017 a Torino dalle ore 9,30 alle ore 13 presso Istituto Avogadro, Corso San Maurizio 8 a Torino.

Durante il seminario sarà presentato il libro: “Cyberbullismo, alla luce della legge 29 maggio 2017, n. 71″, edizione Dike,(curatori: Mauro Alovisio; Giovanni Battista Gallus, Francesco Paolo Micozzi) prima opera collettanea sulla nuova legge in materia.

Saluti iniziali: Prof. Tommaso De Luca, Prof. Massimo Durante dell’ Università degli studi di Torino

Relatori e partecipanti alla Tavola rotonda

prima sessione ore 9,30

Tavola rotonda: la nuova legge sul cyberbullismo

avv. Mauro Alovisio Presidente Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea Torino e fellow Nexa, avv. Riccardo Abeti,Ing. Marco Baldassari, Sonia Bertinat (psicologa), avv. Giovanni Battista Gallus Fellow Nexa, avv. Sara Moiso, Maria Luisa Monticelli (psicologa), Paola Sacchettino (psicologa), Avv. Paolo Russo, presidente associazione (Contra Ius),  prof.ssa Elena Ferrara (senatrice e prima firmataria della legge)

seconda sessione ore 11,30

Tavola rotonda: Le iniziative sul territorio in materia di Bullismo e cyberbullismo

prof.ssa Barbara Azzarà, consigliera delegata all’istruzione e formazione professionale della città metropolitana di Torino
Paola Pisano, assessore innovazione del Comune di Torino
Rita Turino, Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza
Giorgio Bertola, Consigliere delegato Consulta Giovani
Prof.ssa Barbara Bruschi, Università degli Studi di Torino
Ruggero Pensa, Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Informatica
Edoardo Calia, vicedirettore Istituto superiore Mario Boella

il Nucleo di prossimità della città metropolitana di Torino

Modera: Anna Masera, La Stampa

ingresso libero

convenzione di studio e scambio buone prassi in materia di prevenzione e contrasto con cyberbullismo

L’associazione Centro Studi di Informaticas Giuridica di Ivrea Torino è lieta di informare che,  nell’ottica di rafforzare lo studio sull’impatto della nuova legge sul cyberbullismo,  ha stipulato un importante Protocollo di Intesa  con l’associazione  Contrajus,  Associazione presieduta dall’Avv. Paolo Russodi Firenze.

Il sopra citato  Protocollo è finalizzato a organizzare seminari informativi, corsi , pubblicazioni e convegni sulle competenze digitali , educazione alla legalità, prevenzione del bullismo e cyberbullismo, e a costituire una prima raccolta di provvedimenti del Garante privacy, Tribunale dei Minorenni, sentenze giudici amministrativi, penali e civili in materia di bullismo e cyberbullismo.

Il prossimo sabato 21 ottobre sarà organizzato un primo seminario  a Torino sulla nuova legge su cyberbullismo con ospiti rappresentanti di ContraJus

 

Bullismi e Cyberbullismi: approvata mozione della Città Metropolitana di Torino

cyberbLa Città Metropolitana di Torino ha adottato, tra le prime città italiane, nella seduta del 5 aprile,   una mozione di sensibilizzazione in materia di bullismi e cyberbullismi  al fine di fare sistema nell’ottica di prevenzione e contrasto del disagio  giovanile.

Il testo presentato dalla consigliera Barbara Azzarà è stato firmato dai consiglieri di tutte le forze politiche. v. comunicato stampahttp://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2017/bullismo/

v. testo mozione: http://www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2017/bullismo/dwd/moz_bullismo.pdf

L’associazione Centro Studi di Torino ha partecipato alla redazione del testo  con molteplici contributi e audizioni (richiamo del ruolo dell’Università e dei Centri di Ricerca, proposta di costituzione di tavolo di lavoro e di  rendicontazione delle attività svolte in materia di prevenzione e contrasto al bullismo, coinvolgimento delle scuole, Tribunale dei Minori, Agcom).

Diversi comuni piemontesi   (Rivoli, Pinerolo)  hanno  adottatato la sopra citata mozione  a livello locale: un passo importante nel complesso e diffile cammino di contrasto al bullismo-cyberbullismo in vista dell’approvazione del disegno di legge nazionale e regionale in materia (di cui scriveremo presto su questo blog)

7 febbraio 2017 giornata nazionale su bullismo-cyberbullismo- fac simile di ordine del giorno/delibera

L’associazione interdisciplinare Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea Torino   nell’ottica di prevenzione e contrasto del bullismo e cyberbullismo, in occasione della prima giornata  nazionale contro il bullismo del 7 febbraio 2017, nell’ottica di condivisione della conoscenza rende disponibile on line per la società civile, amministratori, enti locali, scuole, genitori, associazioni,  un fac- simile di delibera di sensibilizzazione e di possibili azioni per fare sistema contro il bullismo e cyberbullismo. La bozza è rivolta agli enti locali es. Comune, ente più vicino , nell’ottica del principio di sussidiarietà ai cittadini ma può essere adattato anche per  altri enti

Potete scaricarvi il testo della delibera cyberb

 Delibera Csig Enti Pubblici Prevenzione Bullismo vers. 4-2-17

La bozza  è edita in versione  creative commons (CC BY-NC-SA 3.0 IT ):  siete liberi di condividere e di modificare il contenuto  con relativa citazione della nostra associazione

La bozza richiama l’appello di sensibilizzazione sul disegno di legge in materia di cyberbullismo e bullismo   v.https://appellobullismo.wordpress.com/

al quale potete aderire scrivendo a : appellobullismo@gmail.com

per informazioni sull’attuale disegno di legge 1261  in materia di  bullismo-cyberbullismo http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/FascicoloSchedeDDL/ebook/47271.pdf

 

Centro Studi (Csig Ivrea Torino) presente a Smau Milano 2016 dal 25 al 27 ottobre 2016: siete invitati

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Abbiamo  il piacere di segnalarvi ed invitarvi allo Smau Milano 2016 dove abbiamo organizzato  alcuni seminari gratuiti interdisciplinari  di 50 minuti sul nuovo regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali e sul relativo impatto sulle pubbliche amministrazioni ed imprese (con approfondimento sul ruolo e responsabilità del data protection officer,  data breach, sanità digitale).

Eccovi il link per l’ingresso gratuito alla manifestazione, il programma, i relatori ed il link per iscriversi ai seminari sulla protezione dei dati personali

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Saremo presenti anche con uno stand martedì 25 ottobre, dove potrete incontrarci, ritirare materiale e firmare alcuni appelli in materia di disegno di legge cyberbullismo e sharing economy.

25 ottobre alle ore 10,30
cod. 37026 – Il Data protection officer, compiti,responsabilità buone prassi nelle imprese e pubbliche  amministrazioni.
Relatori: Avv. Mauro Alovisio  e Dott.  Stefano Gorla

Il seminario illustra gli impatti e la road map delle azioni richieste dal regolamento in materia di protezione dei dati alle pubbliche amministrazioni e imprese attraverso un focus sulla nuova figura del Data Protection Officer, presentazioni di best practice con un taglio operativo e multidisciplinare nell’ottica di sviluppare business.
Link all’evento

26 ottobre alle ore 13
cod. 37027 – Data breach nelle aziende e pubbliche amministrazioni; responsabilità e impatti organizzativi alla  luce del nuovo regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali: casi concreti.
Relatori: Raoul Chiesa e Stefano Gorla

Il seminario illustra l’impatto e le azioni richieste in materia di data breach nelle imprese e pubbliche amministrazioni con un taglio operativo con focus multidisciplinare e presentazione di best pratice, danno reputazionale, fiducia e sviluppo di servizi, software e business due relatori: giuridico ed informatico.
Link all’evento

27 ottobre 2016  ore 16
cod. 37028 – Fascicolo sanitario elettronico, accountability e misure di sicurezza: come tradurre nelle aziende e nelle PA le novità normative.
Relatori: Avv. Riccardo Abeti e Avv. Mauro Alovisio

Il seminario è finalizzato ad illustrare responsabilità ed azioni in materia di sanità elettronica al fine di sviluppare servizi, software e business.
Link all’evento

Appello sul disegno di legge in materia di bullismo e cyberbullismo

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L’associazione Centro Studi di Informatica di Ivrea Torino ha promosso con altre associazioni culturali e giuridiche un appello sul disegno di legge 1261 in materia di cyberbullismo in discussione alla Camera il prossimo 13 settembre 2016, appello di riflessione e di sensibilizzazione sulla orginaria funzione educativa e di prevenzione del disegno di legge stravolta dalle recenti modifiche apportate a fine luglio di natura penalistica e repressiva.

Vi riportiamo  il testo consultabile al link: https://appellobullismo.wordpress.com/2016/09/06/appello-sul-disegno-di-legge-in-materia-di-cyberbullismo/

Vi invitiamo ad aderire al seguente appello contattandoci  alla mail:appellobullismo@gmail.com
Al Presidente del Consiglio dei Ministri

Dott. Matteo Renzi

Alla Presidente della Camera

On. Laura Boldrini

Al Presidente del Senato

On. Pietro Grasso

Ai relatori del disegno di legge

On. Micaela Campana e On. Paolo Beni

Alla Senatrice prof.ssa Elena Ferrara

Agli On. deputati della Camera

Agli organi di stampa

Oggetto: Appello  sul disegno di legge sul bullismo e cyberbullismo: richiesta di stralcio delle disposizioni che non hanno funzioni educative.

Le associazioni della società civile sottoriportate attive da diversi anni in ambito sociale, giuridico, culturale e a contatto con i giovani e con le scuole, esprimono perplessità e preoccupazione sulle modifiche introdotte il 27 luglio  2016 alla proposta di legge della Camera dei Deputati n. 1261 ad oggetto: “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” da parte delle Commissioni Riunite Giustizia e Affari Sociali (per approfondimenti: http://www.camera.it/leg17/126?pdl=3139).

Il sopra citato disegno di legge n. 1261 (relatori on. Micaela Campana e on.  Paolo Beni, prima firmataria on.Elena Ferrara) era finalizzato nel suo disegno originario a prevenire i fenomeni  del bullismo e cyberbullismo attraverso azioni di carattere formativo ed educativo nell’ambito scolastico con  la previsione dell’obbligo di designare un referente in materia per ogni istituto scolastico.

Le modifiche introdotte dalle Commissioni Riunite Giustizia e Affari sociali in data 27 luglio 2016 costituiscono un grave snaturamento delle finalità del prezioso disegno di legge; da educative-formative e di tutela dei minori a repressive e censorie di qualsiasi spazio online anche solo presuntivamente usato con finalità assimilate al bullismo.

Le sopra citate modifiche:

  1. intervengono sulla definizione di bullismo e cyberbullismo in maniera non chiara e  cancellano il profilo della reiterazione delle condotte che costituisce, secondo la consolidata ricerca europea e la dottrina in materia, un elemento costitutivo del fenomeno (v. art. 2)  tale definizione, così com’è è stata modificata e strutturata, rischia di ricomprendere anche fattispecie molto distanti dal fenomeno del cyberbullismo;
  2. intervengono in ambito penale attraverso l’introduzione all’art. 612-bis dell’aggravante dello stalking commesso via internet, aggravante che non è limitata ai cyberbulli ma si estende anche all’uso di Internet tra adulti;
  3. scaricano sui gestori dei siti internet, blog e ogni soluzione online utilizzata dai cyberbulli responsabilità e adempimenti burocratici; provocando una pericolosa erosione della libertà di espressione riconosciuta a livello europeo; definiscono in negativo una figura di gestori dei siti internet  che pare in contrasto e che svuota di significato la direttiva e-commerce attraverso la creazione di sceriffi digitali  con oneri e senza le guarentigie del d.lgs. 9 aprile 2003, n. 70
  4. sempre con riguardo ai gestori dei siti internet e blog, si rimette a questi ultimi l’onere di valutare, dietro richiesta di un privato cittadino, la fondatezza delle richieste stesse e la sussistenza dei presupposti per assecondarle (“un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi altro dato personale del minore, diffuso nella rete internet, previa conservazione dei dati originali, anche qualora le condotte di cui all’articolo 1, comma 2, della presente legge non integrino le fattispecie previste dall’articolo 167 del codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, ovvero da altre norme incriminatrici”);
  5. rischiano di criminalizzare l’uso di internet imponendo, in tempi rapidissimi, la rimozione di contenuti anche senza denunce;
  6. rischiano di aumentare il contenzioso e aumentare le sofferenze dei minori e dei ragazzi.

Le modifiche introdotte non sono coerenti con i principi della Dichiarazione dei diritti su Internet approvata con la mozione proposta dal senatore Quintarelli in data  3 novembre 2015 (http://www.camera.it/leg17/1179  dichiarazione che pone l’Italia all’avanguardia in materia); né con la normativa internazionale e comunitaria in materia penale e con le  recenti modifiche al Codice di Amministrazione Digitale in materia di diffusione della cultura digitale riguardo ai minori.

Si rappresenta che durante le audizioni svolte alla Camera molteplici giuristi ed esperti si sono dichiarati contrari all’introduzione di ulteriori reati e misure penali in quanto di difficile tipizzazione (sotto il profilo dei principi di legalità, tassatività e determinatezza previsti dall’art. 25 della Costituzione).

Le associazioni e i cittadini in vista dell’imminente discussione del disegno di legge alla Camera previsto a partire dal 13 settembre 2016, si rivolgono ai destinatari della presente lettera aperta, affinchè nel corso del dibattito parlamentare, tengano in considerazione quanto esposto e di tornare allo spirito originario della norma.
Le associazioni e i cittadini ritengono, infatti, che la risposta al fenomeno complesso e delicato del bullismo e cyberbullismo non possa essere solo di carattere penale, repressivo ma di carattere e supporto educativo, psicologico-formativo con approfondimento sugli strumenti di peer education (educazione tra pari ) e con un maggiore coinvolgimento dei ragazzi.

Centro studi di Informatica Giuridica di Ivrea Torino (www.csigivreatorino.it)

(presidente: Avv. Mauro Alovisio)

soci: Marco Baldassari, Paola Chiesa, Stefano Gorla

Coordinamento genitori democratici (http://www.genitoridemocratici.it/)

(presidente: Angela Nava)

Associazione NOMOΣ Movimento Forense

(presidente: Avv. Argia Di Donato)

Commissione “New Technology, Personal Data and Communication Law” (Unione Avvocati Europei)

(presidente: Avv. Riccardo Abeti)

Associazione Culturale “Museo Piemontese dell’Informatica – MuPIn” www.mupin.it

(presidente: dott. Elia Bellussi)

Associazione Privacy and Information Healthcare Manager (www.apihm.it)

(presidente: dott.ssa Filomena Polito)

Avv. Livia Pennetta,  Referente Regione Piemonte -Valle d’Aosta -Liguria di CamMiNo Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia ed i Minorenni”

Cittadini

Prof. Angelo Meo, professore emerito del Politecnico di Torino

Avv. Giovanni Battista Gallus

Dott. Antonio Vetrò, ricercatore

Avv. Fulvio Sarzana

Valentino Spataro, curatore del dizionario giuridico di internet: internet.civile.it

 

Per adesioni:

appellobullismo@gmail.com

https://www.facebook.com/Appellobullismo-174652989634788/ 

Csig Ivrea-Torino lancia l’appello #openstazioni

Appello #openstazioni: open data per le piccole stazioni in comodato gratuito

 

Alla Rete Ferroviaria Italiana Spa
Direzione Territoriale
Regionale

p.c. alle Ferrovie dello Stato

Torino, 5 luglio 2015

Oggetto: Progetto “Piccole stazioni in comodato” gratuito, appello per il rilascio di open data per la rifunzionalizzazione dei locali.

Gent.me/mi
siamo  una rete di associazioni interdisciplinari senza finalità di lucro impegnate nel settore dell’informatica  e dei diritti digitali, imprenditori e  cittadini. Nel complimentarci per  il prezioso progetto  per il riutilizzo delle  Stazioni dismesse, consultabile a questo link, intendiamo con la presente segnalare, in ottica migliorativa, alcune criticità:

i dati delle stazioni impresenziate sulla rete ferroviaria italiana sono contenuti attualmente all’interno di un file pdf; tali dati non sono aggiornati e sono incompleti, carenti  e privi di un’utilità concreta per i cittadini, associazioni, amministratori e imprese. Mancano, infatti, le specifiche sullo stato e dimensioni dettagliate degli immobili, quali superficie calpestabile, cortile, piani, servizi, pertinenze, impiantistica, planimetrie, oltre a immagini utili a rappresentarne lo stato di conservazione.

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Ci rendiamo conto della complessità gestionale e della novità del rilascio in comodato dei locali in oggetto, ma riteniamo che, senza la pubblicazione dei sopra citati dati, non si eroghi un buon servizio alla cittadinanza. Un’associazione che abbia intenzione di svolgervi qualsiasi attività, ad esempio per bambini, giovani o anziani, non è in grado, alla luce dei dati pubblicati, di elaborare alcuna bozza di studio di fattibilità del progetto, nessuna comparazione utile fra le varie sedi e deve contattare i vostri uffici, con ovvia dispersione reciproca di tempo ed energie.

Si osserva che le stazioni ferroviarie costituiscono un patrimonio immobiliare della collettività e come tale le Reti ferroviarie sono tenute a pubblicare on line i dati nel rispetto del testo unico in materia di trasparenza amministrativa (D. Lgs. n. 33 del 2013).

Si evidenzia che la pubblicazione completa e aggiornata dei sopra citati dati potrebbe costituire la base per la creazione di nuovi servizi e di nuove imprese con concrete ricadute occupazionali sulle comunità territoriali.

Si propone a tal fine, un incontro della vostra direzione con le associazioni firmatarie della presente nota per esaminare la relativa problematica e le relative possibili soluzioni.
Si suggerisce di coinvolgere università, scuole e centri  di ricerca che possono avere al proprio interno, professori, ricercatori e studenti che, alla luce delle best pratice nazionali ed europee, possono accompagnare il vostro prestigioso ente nel complesso percorso verso la trasparenza e gli open data.
Alcune associazioni (tra cui il Centro Studi di Informatica Giuridica di Ivrea-Torino) hanno proposto la liberazione dei dati delle stazioni dismesse tra le azioni prioritarie all’interno della consultazione on line promossa dall’Agenzia per l’Italia Digitale in materia di open data.

Confidiamo nel vostro cortese e sollecito riscontro alla presente. Dato l’interesse e la conseguente aspettativa suscitati dalla vostra pregevole iniziativa, le associazioni e i singoli cittadini firmatari del presente appello, si riservano di inoltrare una richiesta di accesso civico ai sensi del D. Lgs. n. 33 del 2013 ad oggetto i sopra citati dati immobiliari e i relativi procedimenti amministrativi connessi (tempistiche e responsabile del procedimento) e conoscere quali sono i soggetti beneficiari dei locali in comodato (sul vostro sito è riportato che il numero di contratti di comodato gratuito attivi al 2014 è pari a 510). community

Il presente appello è pubblicato on line sul blog della nostra associazione, csigivreatorino.it ed è aperto ad ulteriori adesioni da parte di associazioni, enti, imprese e cittadini.

Chiunque sia interessato ad aderire, è invitato a scrivere nei commenti al presente post il proprio nome e cognome.

Hanno partecipato alla redazione del presente contributo:

Mauro Alovisio; Paola Chiesa (Centro Studi Informatica Giuridica di Ivrea-Torino)
Elia Bellussi (Associazione Museo Piemontese dell’Informatica – Mupin)

Riutilizzo dell’informazione del settore pubblico

Attuazione di direttiva europea in materia di riutilizzo dell’informazione del settore pubblico  (decreto legislativo)

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione  Maria Anna Madia,  ha approvato in via definitiva un decreto legislativo di attuazione della direttiva 2013/37/Ue del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, che modifica la direttiva 2003/98/CE.info
La direttiva stabilisce un insieme minimo di norme che disciplinano il riutilizzo delle informazioni del settore pubblico e i mezzi pratici per facilitare il riutilizzo dei documenti esistenti detenuti da enti pubblici degli Stati membri. Con l’attuazione della direttiva si stabilisce in modo chiaro l’obbligo per gli Stati membri di rendere riutilizzabili tutti i documenti a meno che l’accesso sia limitato o escluso ai sensi delle disposizioni nazionali sull’accesso agli atti e fatte salve le altre eccezioni stabilite dalla direttiva stessa.  Tra le altre cose il decreto legislativo, che ha acquisito il parere del Garante per la protezione dei dati personali, prevede:

  • che vengano inclusi nell’ambito di applicazione della direttiva i documenti i cui diritti di proprietà intellettuale siano detenuti da biblioteche, da musei e da archivi, qualora il loro riutilizzo sia autorizzato;
  • che gli Stati membri incoraggino l’uso di licenze aperte disponibili on-line, anche al fine di conferire diritti di riutilizzo più ampi e che si basino sui principi dei dati aperti;
  • che la riutilizzabilità sia gratuita o connessa ai soli costi marginali sostenuti per la riproduzione che saranno determinati dall’Agenzia per l’Italia digitale. Sono disciplinati anche i casi in cui è possibile applicare costi superiori a quelli marginali.

Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri.

Gli Open Data in ambito parlamentare

Presentazione studio sugli Open Data in ambito parlamentare

Il 28 maggio 2015 verrà presentato a ForumPA il dossier “Gli Open Data in ambito parlamentare”, che è il risultato di uno studio condotto dal Centro Nexa Internet & Società del Politecnico di Torino in cooperazione con i Servizi Informatica della Camera e del Senato. Lo studio è finalizzato ad analizzare il “fenomeno Open Data” dal particolare punto di vista del Parlamento che, per le sue finalità istituzionali, è sia fruitore che produttore di dati aperti e a diffonderne la conoscenza presso i cittadini, i soggetti interessati ai temi parlamentari e i potenziali sviluppatori di applicazioni web che possano approfondire aspetti diversi e specifici della vita parlamentare.

Programma dell’evento a ForumPA.

Link al rapporto

Sulla tematica degli Open Data nella Pubblica Amministrazione, recentemente  il Centro Studi  Informatica Giuridica di Ivrea-Torino, in collaborazione con  l’Associazione Italiana Cultura Qualità e lo stesso Centro Nexa, ha partecipato alla consultazione pubblica, conclusa il 31/3/15, sulla “Bozza di Dichiarazione dei diritti in Internet” redatta dalla Commissione di studio istituita presso la Camera dei Deputati.

Testo del contributo relativo alla proposta di modifica dell’art. 14. “Criteri per il governo della rete”

Nota esplicativa su Open Data